Autoproduzione di energia per PMI. La proposta di CNA Trentino Alto Adige approda a Roma

Bolzano/Trento 5 aprile 2022 – resentata alle Commissioni finanze e industria in Senato l’idea di un ecobonus per i piccoli impianti da rinnovabili di artigiani e piccole imprese. Il presidente regionale Claudio Corrarati: “Solo introducendo un sistema di incentivazione per i piccoli impianti di autoproduzione si può dare un colpo di acceleratore alla transizione ecologica”

Istituire un sistema di incentivazione per i piccoli impianti di autoproduzione di energia elettrica (fino a 200 KW) sfruttando l’enorme potenziale di artigiani e piccole imprese che oggi non possono contare su alcun incentivo a differenza dell’utenza residenziale e dei grandi impianti. La proposta, lanciata a livello territoriale poco più di una settimana fa da CNA Trentino Alto Adige, ora approda a Roma. La CNA nazionale infatti l’ha presentata nel corso dell’audizione davanti alle Commissioni finanze e industria del Senato, sottolineando che puntare esclusivamente sulla realizzazione di grandi impianti è una risposta parziale al bisogno di stimolare l’incremento della produzione da fonti rinnovabili. I circa 140 mila piccoli impianti per autoproduzione possono essere triplicati in pochi anni portando la potenza installata a quasi 20mila MW, che rappresenta l’80% della capacità attuale del fotovoltaico attivo in tutto il Paese. “Servono misure specifiche per la platea delle piccole imprese – ribadisce il presidente di CNA Trentino Alto Adige Claudio Corrarati –. Solo in questo modo si possono aiutare i piccoli a diventare, almeno in parte, autonomi dal punto di vista energetico, ad acquisire consapevolezza e dare un colpo di acceleratore alla transizione ecologica nella nostra regione e in Italia”. Tra le ipotesi avanzate vi sono l’istituzione di un fondo dedicato al sostegno dell’autoproduzione o, preferibilmente, un credito d’imposta dell’investimento per l’installazione di impianti per l’autoproduzione da fonti rinnovabili.

CNA considera positivamente l’estensione del credito d’imposta inizialmente previsto solo per le imprese ad elevato consumo di energia elettrica e gas naturale. Bene inoltre “la volontà di rafforzare il monitoraggio delle dinamiche dei mercati energetici” che scontano fenomeni speculativi, ma è auspicabile che il Governo adotti nuove misure forti come ad esempio la fissazione di un tetto al prezzo dell’energia. Infine CNA sottolinea la preoccupazione per i riflessi dei rincari dei materiali sugli appalti pubblici. Al riguardo occorre fare chiarezza tra i vari provvedimenti in vigore e prevedere un ampliamento del paniere dei materiali per i quali è prevista la compensazione per favorire un tempestivo intervento della Pubblica amministrazione nella revisione dei prezzi che va estesa anche ai contratti in essere.