
30 ottobre 2021 – Dalle zucche ai marroni tornano in Veneto le sagre dedicate ai frutti di stagione. Gli appuntamenti con l’enogastronomia sono la caratteristica del ponte di Ognissanti nel 2021 dopo lo stop causato della pandemia Covid che aveva bloccato 3 italiani su 4 (73%) che ogni anno partecipano ad eventi folkloristici organizzati da nord a sud per raccontare le bellezze della Penisola e le sue tradizioni. Dopo il trionfo nei mercati di Campagna Amica della regina d’autunno la zucca, il fine settimana vede le castagne protagoniste di rassegne e degustazioni. Festa dei Marroni di Combai nel Trevigiano sulle colline del Prosecco e a San Zeno di Montagna in provincia di Verona. Il frutto di stagione che nei due casi e’ pure blasonato con la denominazione di origine protetta (San Zeno) e Igp (Combai) viene celebrato icon rassegne dedicate alla scoperta del territorio di produzione con pic nic e passeggiate nei boschi oltre che nei menù dedicati dallo street food con caldarroste nel cartoccio fino allo spezzatino e pasticcio alle castagne. Le sagre – evidenzia Coldiretti – sono momento conviviale alternativo che riguarda sia le località più turistiche, ma anche più spesso le aree interne meno battute dove si va a guardare, curiosare fra le bancarelle e magari anche acquistare qualcosa, con una spesa complessiva annua stimabile in 900 milioni.
La ricaduta interessa anche circa 1500 aziende agrituristiche – spiega Diego Scaramuzza presidente regionale di Terranostra – fino ad ora il 2021, secondo i dati dell’Osservatorio Turistico della Regione del Veneto, è stato l’anno con maggiori presenze nella campagna veneta – commenta Diego Scaramuzza – ben 57,4 mila presenze contro le 48,9 mila del 2019 e le 39,9 mila del 2016; di queste circa 26 mila sono rappresentate dai connazionali che sempre più scelgono gli agriturismi per le loro vacanze, seguiti dai fedeli turisti tedeschi (14,5 mila). Quasi 1500 le strutture agrituristiche totali autorizzate su territorio regionale (671 in montagna, 546 in collina e 249 in montagna) garantiscono accoglienza in aree rurali ad alto contenuto paesaggistico ambientale, di queste circa 750 dispongono di 44,8 mila posti a tavola e 950 offrono l’alloggio per un totale di circa 13 mila posti letto. L’acquisto di un alimento direttamente dal produttore– sottolinea la Coldiretti – è anche una occasione per conoscere non solo il prodotto, ma anche la storia, la cultura e le tradizione che racchiude dalle parole di chi ha contribuito a conservare un patrimonio che spesso non ha nulla da invidiare alle bellezze artistiche e naturali del territorio nazionale. Acquistare prodotti a chilometri zero direttamente dai produttori – evidenzia la Coldiretti – è un segnale di attenzione al territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale.