
“Lo stanziamento di 200mila euro al Parco Colli Euganei per far fronte all’emergenza cinghiali nell’area dello stesso è una prima risposta di un percorso molto più complesso. I presupposti, però, sono buoni”. Cia Padova commenta così la delibera della Giunta regionale, approvata nei giorni scorsi, che prevede un contributo ad hoc per l’attivazione del “Piano di attività per gli interventi di contenimento degli ungulati”, presentato a marzo dallo stesso ente Parco. Per quanto riguarda il quadro economico, verranno investiti 100mila euro per la realizzazione di un centro di stoccaggio “in siti comunali” per la conservazione dei capi abbattuti; 35mila euro per l’acquisto di un mezzo fuoristrada dotato di un dispositivo “cerca col faro” da usare durante le uscite notturne; 47.500 euro per dissuasori ottici e acustici, che saranno posizionati al fine di attenuare il più possibile i rischi di improvvisi attraversamenti stradali dei cinghiali e di altra fauna selvatica; 15mila euro per la fornitura di computer, telemetro (strumento che misura la distanza intercorrente tra l’utilizzatore e un qualsiasi punto del suo campo visivo), gps e fototrappole. Infine, 2.500 euro per ulteriori chiusini per “consolidare le attività di trappolaggio, in una logica di azione maggiormente incisiva e diffusa”.
“Nonostante gli sforzi profusi e le risorse impegnate negli anni passati – commenta Cia Padova, facendo proprio l’intervento sul tema da parte della Regione – i danni provocati dai cinghiali alle coltivazioni e all’ambiente in generale, oltre che a quelli legati alla sicurezza stradale, sono diventati via via sempre più ingenti”. A testimoniarlo, le decine di segnalazioni ricevute proprio da Cia Padova, che vengono sistematicamente inoltrate tanto dagli imprenditori agricoli che dai cittadini. Motivo per cui, precisa il presidente Cia Padova, Roberto Betto, “appoggiamo con determinazione qualsiasi iniziativa che abbia l’obiettivo di contenere la presenza nel Parco Colli e nelle vicine zone di pianura, in particolare nel Montagnanese e a Ospedaletto Euganeo”. 252 i cinghiali rimossi da selecontrollori autorizzati nello scorso mese di maggio (129 maschi e 123 femmine), 737 (379 maschi e 358 femmine) dall’inizio dell’anno. “Le operazioni sono riprese a pieno ritmo, dopo il fermo quasi totale durante il periodo del lockdown severo – aggiunge il presidente – Il primo step è il contenimento di 2mila esemplari entro la fine del 2021”. Sarebbero circa 10mila gli ungulati che scorrazzano liberamente nell’area del Parco. “Ecco perché questa misura stabilita dalla Giunta, ovvero i 200mila euro trasferiti all’ente, è un importantissimo segnale: la Regione dimostra di voler accelerare, con i fatti, le attività di contenimento”. “Da anni ci battiamo nelle sedi più opportune perché avvenga proprio questo. Finalmente le nostre istanze cominciano ad essere prese in considerazione. Ci auguriamo sia solo l’inizio di un iter che porterà alla soluzione di un problema sentito dall’intera comunità”. Betto rilancia infine un appello: “I sei operatori di Veneto Agricoltura impiegati nel contenimento dei cinghiali devono venire assunti a tempo indeterminato per dare continuità al servizio stesso”. “È necessario che non vengano ridotti i ranghi della squadra”, conclude.