Rivalutazione dei beni d’impresa: un’occasione per tutte le imprese turistiche

Emanuele Boaretto, presidente Federalberghi Terme Abano Montegrotto
Emanuele Boaretto, presidente Federalberghi Terme Abano Montegrotto

18 dicembre 2020 – Si è tenuto ieri il Webinar aperto a tutte le imprese turistiche della provincia di Padova, sulla Rivalutazione dei beni d’impresa, promosso da Federalberghi Terme Abano Montegrotto e Federalberghi Padova attraverso Fidi Impresa&Turismo Veneto, ovvero l’approfondimento sui temi della Finanza Agevolata e della Rivalutazione dei Beni d’Impresa.

Ad aprire il confronto, partecipato da una trentina di titolari di strutture ricettive e alberghiere e dal sindaco di Abano Terme, Federico Barbierato, è stato il Presidente di Federalberghi Terme Abano Montegrotto, Emanuele Boaretto: “Il Decreto Liquidità e il Decreto Agosto hanno introdotto la possibilità per le aziende di rivalutare i beni di impresa materiali ed immateriali. Si tratta di un’occasione per le imprese di cogliere delle opportunità utili a incrementare i patrimoni netti delle imprese e conseguire, contestualmente, un significativo risparmio fiscale, ripartendo così con leggerezza dopo questo periodo. Possiamo potenziare la struttura finanziaria delle nostre imprese, motivo per cui invito tutti i colleghi a rivolgersi a Fidimpresa e ai propri consulenti per poter iniziare da subito con questa operazione, beneficiando di questa opportunità”.

Il Direttore Generale di Fidi Impresa&Turismo Veneto, Mauro Rocchesso ha confermato: “Il nuovo decreto ci consente di procedere ad una rivalutazione dei nostri beni ai valori di mercato, patrimonializzarli di modo che, al termine della pandemia, abbiano un maggior valore di fronte alle banche e siano adeguati ai regolamenti europei nell’accesso al credito. L’Italia si adegua a quello che viene già fatto da tempo nelle altre nazioni. Molte strutture hanno valori storici che vanno adeguati per portare i patrimoni in aree di affidabilità.

Sono opportunità irripetibili ed irrinunciabili per sistemare i bilanci delle nostre società. Aumentiamo il patrimonio e riequilibriamo situazioni negative, ovviamente ciascuno secondo le caratteristiche della propria impresa. Saranno passaggi da approfondire in maniera diversa e personalizzata, famiglia per famiglia, azienda per azienda in seguito alla riflessione odierna”.

Il Dott. Enrico Grigolin dello Studio SCA di Padova, esperto in materia societaria e fiscale ha dato tutte le informazioni relative alle possibilità aperte dai nuovi decreti: “Il Governo è intervenuto con norme che salvaguardano l’attività aziendale, consentendo agli amministratori di proseguire con la gestione dell’attività nonostante le cause di arresto. L’incertezza non ci consente valutazioni di scenario con conseguenze economiche negative e perdite d’esercizio che impattano nel patrimonio delle imprese. I bilanci 2019 e 2020 si potranno fare con continuità.

Le norme di rivalutazione introdotte dai decreti emergenziali prevedono la possibilità di far emergere le plusvalenze latenti dei nostri beni generando una componente di rivalutazione che rafforza il patrimonio netto. Le perdite che si stanno generando andranno, quindi, ad erodere questa componente cuscinetto prima di intaccare il capitale sociale.

Tra le forme di rivalutazione, vi sono quelle specifiche destinate al settore alberghiero termale, destinate al bilancio 2020 e 2021, così come, inoltre, alcune spese sono azzerate e le procedure sono fiscalmente più appetibili proprio perché è stata riconosciuta la complessità del periodo per questi specifici segmenti di mercato.

I soggetti che possono far ricorso alla rivalutazione sono società di capitali, di persone, imprese individuali, soggetti non residenti e, per il settore alberghiero-termale, anche tutte quelle con determinati codici ateco.

I beni rivalutabili devono essere stati iscritti a bilancio nel 2019, beni strumentali, materiali, immateriali, partecipazioni in società, ma anche beni completamente ammortizzati, o in leasing, o di costo inferiore a 516,45 euro e beni pervenuti da società fuse, incorporate o scisse.

Il limite massimo della rivalutazione risponderà al criterio di valore d’uso o di valore di mercato, a fronte del quale sarà da comprendere con i propri consulenti in che misura saremo in grado di assorbire questi maggiori ammortamenti, prevedendo ora, seppur a fatica quale sarà il nostro 2021 o 2022, per fare le scelte più appropriate.

Allungare la vita fiscale dei nostri beni, ovvero aumentare la quota ammortizzabile annua, significa avere più ammortamenti a bilancio e, quindi, più costi apparenti da dedurre ai ricavi, arrivando a pagare meno tasse sugli utili o a non pagarne. In caso poi di vendita di un immobile, questo varrà di più perché è rivalutato e porta con sé dei costi apparenti da dedurre”