
San Daniele, 21 ott – “La Guarneriana è un tesoro del Friuli
Venezia Giulia da far conoscere maggiormente a livello nazionale
e internazionale. Non solo il posto in sè e quello che contiene
ne fa un’eccellenza, ma anche coloro che hanno saputo conservarla
e custodirla: sono certo che San Daniele, già così rinomata per
il suo paesaggio e i suoi prodotti, saprà trovare la migliore
valorizzazione anche di questo patrimonio”.
Lo ha sottolineato il governatore del Friuli Venezia Giulia,
Massimiliano Fedriga, al termine della visita alla biblioteca
Guarneriana di San Daniele assieme all’assessore regionale alla
Cultura, Tiziana Gibelli.
Fondata da Guarnerio d’Artegna, visitata da personaggi illustri
come Ippolito Nievo e Giosuè Carducci, è la più antica biblioteca
friulana e una delle prime biblioteche pubbliche d’Europa. Sorta
nel 1466 presso l’ex palazzo comunale, ospita circa 600 codici
manoscritti, 84 incunaboli, più di 700 cinquecentine ed altre
preziosità a stampa per un totale di 12mila libri antichi.
Fedriga e Gibelli, presenti anche l’assessore regionale alle
Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, e il presidente del
Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, hanno potuto apprezzare
dal vivo la rara edizione dell’Inferno di Dante del XIV secolo,
la Bibbia bizantina, le cui miniature costituiscono
un’interessante commistione tra elementi occidentali e levantini,
il primo incunabolo delle Costituzioni della Patria del Friuli
(1484).

“Aprire al pubblico – ha spiegato Gibelli – e offrire la
possibilità di ‘sfogliare’ digitalmente online i codici, risponde
al duplice obiettivo di rendere disponibili preziose risorse
culturali che altrimenti rimarrebbero accessibili solo agli
addetti ai lavori ed al contempo proteggerle dal deterioramento
provocato dalla fruizione manuale, riuscendo così a realizzare
insieme valorizzazione e conservazione. È necessario trovare
spazi adeguati per mettere a disposizione l’inestimabile
patrimonio della Biblioteca Guarnieriana: si tratta di un
progetto avviato e ambizioso, sia per questione di tempi che di
costi, perchè quanto conservato qui è inevitabilmente materiale
delicatissimo, ma in cui l’Amministrazione regionale – ha
assicurato Gibelli – continuerà a investire”.