Il commercio ambulante, una crisi senza precedenti

Fino a sabato lamentavano di essere stati del tutto dimenticati. Da sabato tutti gli occhi sono puntati, malevolmente, su di loro.”Direi di più – afferma Ilario Sattin, presidente degli ambulanti della Fiva Confcommercio regionale e della Fiva Ascom di Padova – è stata utilizzata una foto per far vedere che gli ambulanti sono “brutti e cattivi” e che dunque i mercati andrebbero chiusi quando invece è la norma stessa che ne prevede, per il settore alimentare, lo svolgimento, pur con tutte le avvertenze previste dai decreti (distanza, mascherine, ecc.). D’altra parte consentire ai colleghi dell’alimentare di svolgere la propria attività contribuisce a decongestionare i supermercati e, non di rado, portano in qualche località priva ormai di un qualsiasi negozio di vicinato, un punto vendita apprezzato soprattutto dalla popolazione più anziana”.

Mastica amaro Sattin convinto che il coronavirus possa mietere vittime anche nelle migliaia di piccole imprese del settore ambulante alle prese con una crisi devastante.
“Nessuno può sapere quanti colleghi torneranno ad animare le piazze ad emergenza finita – continua il presidente degli ambulanti della Fiva Confcommercio – ma di sicuro due saranno le questioni che dovranno essere affrontate e risolte: la prima è la questione della Cosap, il canone per l’occupazione delle aree pubbliche, che dovrà essere azzerato per i mesi che vanno da marzo a dicembre 2020 e poi la questione delle concessioni per le quali, fin d’ora, chiediamo un rinnovo d’ufficio per un periodo decennale in modo così da evitare che alle difficoltà causate da mesi di inattività si aggiungano anche le difficoltà di un difficile passaggio burocratico a questo punto del tutto anacronistico. Come Confcommercio regionale e come Ascom provinciale faremo dunque tutti i passi necessari perchè queste richieste si trasformino in risultati per dare ai colleghi qualche certezza in più al fine di aiutarli a non gettare la spugna”.